Concorso UNESCO per il rilancio della Bamiyan Valley, ferita in passato dall'arrivo dei Talebani che avevano distrutto uno dei simboli principali della valle: enormi Buddha scavati nella montagna. Ed è proprio da qui che nasce questo progetto: dall'aspetto della montagna, dalla memoria e dai coni visuali che accompagnano verso questi monumenti. Partendo da un modulo base molto semplice sono stati creati ambienti interni, esterni ed ibridi in un susseguirsi di spazi a misura d'uomo in grado di adattarsi di volta in volta alle mutate necessità e permettere alla luce di entrare, soprattutto dall'alto, riflettendo sulle pareti e creando così una luce intensa, ma diffusa, utile sia alle attività di studio sia a quelle espositive. L'edificio accoglie, presentandosi in maniera quasi mimetica rispetto al panorama circostante, con due blocchi compatti separati dal cono visuale verso il Buddha; leggermente distanziati tra loro ad enfatizzare proprio questa visuale, accompagnano il visitatore in una zona ibrida grazie anche ad un cambio cromatico. A sinistra si trova il blocco espositivo e a destra quello di studio e ricerca, mentre proseguendo si viene accompagnati verso un grande anfiteatro che guarda sulla parte sottostante che potrà accogliere grandi manifestazioni. La parte espositiva è composta da un bar ed un foyer, che funge da vestibolo al teatro e alla zona espositiva vera e propria, che gli si sviluppa tutto intorno, offrendo inoltre la possibilità di avere viste sul panorama attraverso delle piccole finestre che ad alba e tramonto lasciano spazio a dei suggestivi raggi di luce, che inondano l'intero ambiente.
2015
Bamiyan Valley, Afghanistan
Concorso di idee
MOST Architects